INTRODUZIONE

Una delle leggi più famose dell’elettrostatica è quella di Coulomb: si trova in tutti i libri di testo di fisica. Questa legge di solito viene presentata come un risultato sperimentale, ed un’ulteriore conferma del modello newtoniano. La legge di Coulomb infatti è molto simile a quella della gravitazione di Newton.

Ma possiamo veramente affermare che la legge è solamente un risultato sperimentale e che il modello di azione istantanea a distanza è confermato? Per rispondere a questa domanda abbiamo qui riprodotto le due memorie (1785 e 1787) in cui Coulomb espone "la legge", abbiamo ricostruito in 3D i due strumenti inventati ed utilizzati dallo scienziato francese, la bilancia di torsione ed il pendolo elettrico, ed offriamo qui la possibilità di fare delle simulazioni quantitative degli esperimenti stessi.

Ci si accorge subito di alcuni interessanti aspetti: la legge dell’inverso del quadrato è già alla base della progettazione degli apparati sperimentali, le corroborazioni sono poche e, in parte, imprecise (Coulomb racconta di solo tre misure di una sola esperienza), il numeratore viene aggiunto solo nella seconda memoria.

Oltre alla componente sperimentale abbiamo quindi evidenziato nella legge una radice concettuale ed una matematico formale.

Ma altre domande si aggiungono: come si sono originate le idee di Coulomb? Come sono state recepite? Possiamo considerare la legge valida ancora oggi, dopo la teoria di Maxwell dell’azione per contatto e dopo la teoria della relatività di Einstein che esclude una velocità infinita delle interazioni?

I contributi qui raccolti offrono delle risposte interessanti e, forse, sorprendenti. Certamente un’introduzione all’effettivo svolgersi della ricerca scientifica.