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Tutto comincia in un freddo giorno invernale del 1758, quando linglese Robert Symmer (1707-1763) scopre uno straordinario effetto elettrico, togliendosi le calze di seta, una bianca e una nera indossate luna sopra laltra sulla stessa gamba.
Entrambe le calze [bianche e nere] quando sono tenute a distanza luna dallaltra appaiono gonfie a tal punto che formano lintera figura della gamba [
]. Quando le due bianche o le due nere sono tenute insieme alle estremità, si respingono tra loro. Quando una calza nera ed una bianca vengono avvicinate esse si attraggono e [
] nellavvicinarsi, il loro rigonfiamento si abbassa gradualmente; quando si incontrano, si appiattiscono e si stringono insieme. A questo punto le palline dellelettroscopio non sono più sensibili.
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Esperimenti di Symmer
su calze bianche e nere
(da una sua opera del 1770)
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Egli suggerisce pertanto, riprendendo la teoria di du Fay, lesistenza di due distinti fluidi elettrici presenti in quantità uguali nei corpi allo stato neutro. In un corpo elettricamente carico prevale luno o laltro fluido.
Ma un altro fenomeno straordinario si manifesta al freddoloso scienziato:
quando le calze vengono di nuovo separate e portate a distanza sufficiente [esse si rigonfiano] e la loro elettricità non sembra essersi minimamente indebolita dalla scarica che hanno avuto nellincontrarsi.
Nel 1767 Giambattista Beccaria (1716-1781), in quel tempo il più famoso studioso italiano di elettricità, elabora una teoria per spiegare il tipo di fenomeni osservati da Symmer. Secondo Beccaria, che seguiva la teoria di Franklin, le calze di diverso colore hanno elettricità contrarie, rispettivamente positiva quella bianca e negativa quella nera, che si neutralizzano se portate a contatto. Questa neutralizzazione spiega il fatto che le calze aderenti non mostrano segni elettrici.
A questo punto Beccaria ipotizza che, separate nuovamente, le calze rivendicano le elettricità prima possedute, cioè ritornano rispettivamente positiva quella bianca e negativa quella nera. Questo strano processo di rivendicazione non fu mai specificato da Beccaria, che lo eleva semplicemente al rango di un nuovo principio elettrico, a cui dà il nome di elettricità vindice, nel significato appunto di elettricità che i corpi rivendicano a sé, uguale a quella posseduta prima della scomparsa dei segni elettrici.
Questo è lo stato dellarte quando il giovane Volta entra di prepotenza nel mondo dei fisici elettrizzanti.
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