Esperienze di Volta per lo studio dell’elettricità atmosferica
I
mportanti sono pure gli studi di Volta relativi all’elettricità atmosferica o naturale. A questo proposito è necessario osservare che molte delle innovazioni introdotte da Volta nella misurazione delle grandezze elettriche, in particolare l’elettroscopio condensatore e gli elettrometri tarati in modo universale, sono nate proprio in questo contesto. In particolare ci piace ricordare l’utilizzo di una sorgente di calore per aumentare la sensibilità degli elettrometri.
“M’avvenne sulla fine dell’inverno di fare la scoperta della prodigiosa influenza che ha un candelino acceso od una fiammella qualunque posta sulla cima del conduttore [che esplora l’elettricità atmosferica, in contatto elettrico con l’elettrometro]”
Esperienze di Volta per lo studio dell’elettricità atmosferica
Prima di terminare questa rassegna dei contributi di Volta allo sviluppo delle ricerche fisiche anteriori alla sua grande invenzione, vogliamo ricordare una scoperta mancata e una legge dimenticata.
Nel 1777, durante le ricerche sulla combustione dei gas infiammabili, Volta osserva un fatto nuovo e sorprendente, del quale però non riesce a fornire una corretta interpretazione. Nella reazione di combustione dell’aria infiammabile (idrogeno) con l’aria deflogisticata (ossigeno), sul fondo del recipiente si forma una specie di residuo rugiadoso.
La difficoltà a riconoscere che l’acqua era il risultato della combustione dell’idrogeno in presenza di ossigeno era tuttavia di natura teorica e non sperimentale; Volta era infatti ancora convinto che l’acqua fosse un elemento semplice.
Rimane tuttavia il fatto che con le sue ricerche Volta richiamò l’attenzione della comunità dei chimici sulla combustibilità dell’idrogeno, fornendo uno schema sperimentale che divenne il modello per tutti i chimici impegnati nelle ricerche successive sulla sintesi dell’acqua.