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La possibilità di aver a disposizione una sorgente continua di elettricità quale è quella ottenibile con la pila elettrica permette in pochi decenni di ottenere una serie di scoperte e di realizzare alcune invenzioni che daranno lavvio alla moderna era dellelettricità. Come ebbe a esclamare nel 1927 (1° centenario della morte di Volta) Albert Einstein dinanzi alla Pila, essa è la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne.
Prima ancora che la lettera di Volta alla Royal Society venisse pubblicata (26 giugno 1801) il chimico inglese William
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Apparecchio per la decomposizione dellacqua di J. W. Ritter. A sinistra: copia; a destra: originale
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Nicholson (1753-1816), che era venuto a conoscenza dellinvenzione della pila da contatti epistolari diretti e indiretti con Volta, il 2 maggio, costruisce una pila con mezze corone dargento e dischi di zinco.
Per essere sicuro del contatto terminale pone una goccia dacqua acidulata tra il filo metallico e lultimo elemento della pila. Con la pila in funzione osserva subito il formarsi di bolle di gas nel quale crede di riconoscere lidrogeno. Ripete lesperimento chiudendo il circuito della pila su un tubo di vetro ricurvo pieno dacqua acidulata e sigillato alle due estremità con tappi di sughero, attraverso i quali passavano due fili di rame. Conferma subito la formazione di idrogeno
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Sir Humphrey Davy
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da un lato e lossidazione del metallo dallaltro. Utilizzando fili di platino ottiene idrogeno a un elettrodo e ossigeno allaltro, realizzando così per la prima volta la decomposizione dellacqua (elettrolisi).
Nel 1809 Sir Humphrey Davy (1778-1829) scopre il sodio e gli altri metalli alcalini tramite lelettrolisi dei corrispondenti sali fusi. Successivamente Jons Jakob Berzelius (1779-1848) ottiene il cloro. In poco più di 6 anni erano state poste le basi della elettrochimica.
Anche se lorigine dellenergia elettrica erogata da
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Disegni dellapparato di Berzelius
(da una sua Opera)
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lla pila è di tipo chimico, la scoperta della tensione di contatto (effetto Volta) avrà nella seconda metà del nostro secolo un grande sviluppo: sullo stesso principio si basano infatti le giunzioni a semiconduttore che daranno origine allelettronica dei dispositivi a stato solido.
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