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Tra gli anni 20 e 30 linteresse di chi studia la corrente elettrica si rivolge sempre alle interazioni delle spire tra di loro e con i magneti; tuttavia occorre attendere il contributo di un altro grande scienziato per avere nuovi risultati sperimentali di fondamentale rilevanza.
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Michael Faraday
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Nel 1831 Michael Faraday (1791-1867) diviene professore della Royal Institution di Londra, presso la quale aveva iniziato a lavorare come assistente di laboratorio, chiamato dal suo protettore Sir H. Davy; con lui aveva intrapreso quindici anni prima un lungo viaggio in Europa che gli aveva permesso di incontrare illustri scienziati, tra i quali, a Milano, Alessandro Volta: un arzillo vecchietto dalla conversazione molto spontanea.
Faraday prende le mosse dalla seguente considerazione. Se una spira in cui passa corrente interagisce così fortemente con unaltra spira, anchessa percorsa da corrente, da attirarla o respingerla, probabilmente la stessa spira, che chiamiamo circuito primario, sarebbe anche in grado di indurre un flusso di corrente in un circuito secondario che ne sia inizialmente privo.
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Pagina del diario di laboratorio di Faraday del 29 agosto 1831, che riporta la scoperta dellinduzione elettromagnetica
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Utilizzando un secondario con molti avvolgimenti e, come misuratore di corrente, un galvanometro ad ago magnetico, posto molto vicino al secondario, dimostra che leffetto cercato si ottiene quando la corrente varia di intensità nel primario: in particolare, lago del galvanometro ha una brusca deviazione quando la corrente nel primario viene inserita e quando viene tolta. Faraday si accorge poi che la variazione di corrente nel primario non è lunica causa che induce corrente nel secondario: anche quando la corrente nel primario è costante nel tempo, il movimento reciproco dei due circuiti produce una corrente nel secondario. Lo stesso effetto si ottiene sostituendo il primario con un magnete.
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Faraday nel suo laboratorio
alla Royal Institution
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Per interpretare il fenomeno dellinduzione, Faraday introduce il concetto di linee di forza, linee che sarebbero tracciate dalla limatura di ferro [distribuita intorno al magnete o al circuito], ovvero linee rispetto alle quali un sottile ago magnetico si dirigerebbe tangenzialmente. Tanto la corrente del primario, quanto il magnete sono sorgenti di queste linee e si ha induzione ogniqualvolta il circuito secondario le taglia, sia per il moto di questultimo, sia per il moto delle linee. |
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