Dinamo di Pacinotti
L
a possibilità di disporre di una corrente elettrica continua, quella che Volta definiva con orgoglio un vero e proprio torrente elettrico, consente, nell’Ottocento, non solo il progresso della conoscenza, ma anche la realizzazione di invenzioni importanti per la tecnologia.
Nel 1865 Antonio Pacinotti pubblica sul Nuovo Cimento l’invenzione della dinamo, risalente a qualche anno prima, che sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica mediante un magnete rotante tenuto in movimento da forze esterne. In realtà, non si tratta unicamente di un generatore, ovvero di un sistema che trasforma energia meccanica in energia elettrica, ma di una macchina che può funzionare anche da motore, in grado, cioè, di compiere la trasformazione inversa in quanto, se percorsa da corrente, compie lavoro sull’esterno.
Gruppo turbina tipo Pelton-Alternatore
Inoltre nel 1886 William Stanley realizza il trasformatore, con il quale una corrente alternata a bassa tensione può essere portata ad alta tensione e viceversa.
Dalla dinamo deriva l’alternatore che, insieme al trasformatore, consente di distribuire energia, in quantità prima impensabili, a grande distanza e in modo molto capillare, realizzando il seguente ciclo: nelle centrali elettriche gli alternatori trasformano energia meccanica, ricavata da forme primarie di energia, in energia elettrica, sotto forma di corrente alternata a bassa tensione; la corrente viene trasformata ad alta tensione per consentirne la trasmissione, limitando le perdite, lungo cavi metallici (linee di trasmissione); quindi una nuova trasformazione a bassa tensione consente un comodo utilizzo della corrente agli utenti, sia come energia termica e illuminazione, grazie all’effetto Joule, sia come energia meccanica, grazie a motori.
Anche nel campo delle comunicazioni a distanza la corrente elettrica consente importanti invenzioni, quali il telegrafo, realizzato nel 1844 da Samuel Morse, e il telefono, brevettato da Antonio Meucci e successivamente realizzato da Graham Bell nel 1876.