Giovanni Pietro Frank

Giovanni Pietro Frank (1745-1821), nativo di Rotalben nel Baden, rimase nell’Ateneo ticinese per un decennio, dal 1785 al 1795, insegnando medicina teorico-pratica e clinica medica. Il governo austriaco era sinceramente preoccupato del buon andamento degli studi nell’Ateneo, e quindi Kaunitz, per ovviare alla diminuzione sensibile degli studenti dell’Università, specialmente della facoltà di medicina dopo la partenza di Tissot, lo aveva chiamato da Gottinga, dove già insegnava medicina teorico-pratica e dove si era ben affermato con l’opera intitolata La Polizia Medica. La scelta di Frank fu opportuna, perché egli non era solo un scienziato, un felice espositore della scienza medica de tempo, ma un clinico che rivolgeva le sue cure all’ordinamento degli ospedali ed un maestro che esigeva maggiore severità negli esami e più attiva partecipazione degli studenti ai lavori scientifici. Ed effettivamente quando era arrivato a Pavia c’erano 44 allievi di medicina pratica, mentre più tardi poteva raccontare nella sua autobiografia che il numero degli scolari era cresciuto a tal punto da dover ampliare la sede per le cliniche; una nuova sala fu infatti apprestata per gli ammalati mentre sorgeva l’anfiteatro per la clinica chirurgica. Per i giovani, Frank aveva iniziato in Pavia la compilazione dell’Epitome De curandis Hominum morbis che completata più tardi, raccoglieva il meglio del sapere contemporaneo nella medicina, mentre pubblicava una raccolta delle materie trattate dalla scienza tedesca, aggiungendovi osservazioni proprie e completandola man mano dal 1775 al 1793. Frank lasciò quindi una notevole eredità fra noi nel campo culturale, chiamando i giovani ad accostarsi alla più reputata scienza medica del tempo ed anche nel campo pratico perché fece dotare l’Ospedale di Pavia di una nuova farmacopea, ordinare statuti per le Farmacie di Lombardia, suggerì miglioramenti per gli altri ospedali e preparò un nuovo piano per la Scuola medico-chirurgica di Pavia, piano che non fu pubblicato, ma che sappiamo, dall’autore stesso, contenere riforme quanto al numero delle lezioni che dovevano essere portate a centosessanta e quanto all’onorario dei professori allo scopo di elevare la dignità e l’utilità della scuola. Dopo aver fondato il Museo di Anatomia Patologica, lasciò Pavia nel 1795 per trasferirsi all’Università di Vienna e diventare direttore del Primario Ospedale e Professore Ordinario di clinica medica nell’Università austriaca. L’opera scientifica e pratica di Frank e il suo decennio di insegnamento, rappresentano una fase importante nella vita dell’ateneo pavese e sono una testimonianza della posizione eminente che aveva conseguito accanto agli atenei più famosi dell’Impero asburgico.