Ciò che caratterizza l’approccio medievale al
fenomeno della rifrazione è l’importanza attribuita alla sua causa fisica. Il
problema pertanto verteva sulla spiegazione del fenomeno alla luce dei principi
accettati della filosofia naturale. Il punto di partenza di questo modo di
affrontare la questione è l’opera dell’arabo Alhazen, il De aspectibus, in cui veniva presentata sia una discussione del
fenomeno della rifrazione che della sua causa. Nel De aspectibus, Alhazen adottava un approccio meccanicistico il cui
impianto, al di là delle diverse articolazioni e degli aggiustamenti
successivi, era destinato ad avere un influsso duraturo fino al XVII secolo.
Le teorie della rifrazione di Roger Bacon, John Pecham e Witelo, fortemente influenzate da Alhazen, possono senza alcun dubbio essere considerate come le più rappresentative dell’elaborazione teorica sulla causa della rifrazione nel Medioevo latino. Queste opere, oltre a esercitare la loro influenza fino al XVII secolo, dettero origine a una tradizione sulla causa della rifrazione che avrebbe raggiunto il suo culmine nelle dottrine di Descartes e Newton.