La visione secondo Ronchi

 

«Dobbiamo immaginare di essere in un mondo dove Ci sono corpi materiali dotati di movimento e di energia. Dobbiamo pensare che questo mondo non abbia né luce né colori. I vari corpi devono essere considerati come nubi di atomi che irradiano energia sotto forma di onde, o fotoni, di ogni lunghezza d'onda. Queste onde devono essere considerate come energia che è trasferita da un corpo a un altro, e, pertanto, esse non sono né luminose né colorate. Le onde che hanno una lunghezza d'onda tra 0,4 m e 0,8 m, sebbene prive di luminosità e colore, sono atte a produrre certe reazioni sulla retina quando finalmente la raggiungono. In ogni caso non saremmo capaci di intendere il significato di "onda luminosa in sé" o "onda colorata in sé". Le reazioni sulla retina producono la trasmissione di impulsi nervosi dall'occhio al cervello. Alcuni impulsi sono interpretati direttamente dalla retina che va vista come un'estremità del cervello. Nel cervello, che è l'organo sensoriale centrale, ha luogo una profonda e dettagliata analisi di questi impulsi. L'intensità, l'origine e la complessità di questi impulsi vengono elaborate e come risultato sono create immagini luminose e colorate. Più precisamente, gli impulsi nervosi prodotti da un singolo elemento della retina sono definiti da tre parametri che sono rappresentati da ciò che chiamiamo luminosità, tinta e saturazione. Il numero di trasmissioni simultanee all'organo centrale è grande come il numero di elementi della retina che sono stimolati, e dobbiamo ricordare che nel nervo ottico sono state contate 500.000 fibre capaci di trasmettere impulsi indipendenti. Pertanto la psiche, sulla base di tutti questi triplici impulsi, costruisce altrettanti elementi che insieme formano l'immagine dotata di luminosità, tinta e saturazione di ogni elemento. Dalla fusione delle immagini ottenute per mezzo degli occhi e dall'intervento di altri fattori fisiologici e soprattutto psicologici come la memoria e l'immaginazione, la psiche riesce a misurare la distanza della sorgente delle onde dall'occhio. A conclusione di questo lungo, dettagliato e meraviglioso lavoro, l'immagine è localizzata dove la posizione della sorgente è stata individuata. Allora l'ego che ha creato queste immagini e le ha localizzate intorno a sé, "vede" lo spazio circostante popolato da queste figure luminose e colorate. Questo pertanto è il processo della visione nella sua intera indivisibile complessità, consistente in una fase fisica, in una fisiologica e in una psicologica. La luce e il colore esistono solo nella fase psicologica. Essi sono entità esclusivamente e assolutamente soggettive, e pertanto non fanno parte del mondo esterno e non possono essere incluse nel dominio della fisica».