ESTRATTO DI LETTERE
DEL CITTADINO N. N. DI COMO
AL CITTADINO ALDINI PROFESSORE A BOLOGNA
INTORNO ALLA PRETESA ELETTRICITÀ ANIMALE
NELLE SPERIENZE DEL GALVANISMO.
Como, Aprile 1798.
Le contrazioni spasmodiche de' muscoli, specialmente
volontarj, tanto nelle rane ed altri animali a sangue freddo, quanto in quelli a sangue
caldo, eccitate mercè la conveniente preparazione delle parti, e applicazione di acconci
conduttori dell'elettricità, scoperta ammirabile del vostro Zio e Collega Galvani , che
ha fatto tanto rumore in Italia e fuori, e che ha eccitato in questi ultimi anni l'ingegno
di molti Fisici e Fisiologi a fare sopra tale non men nuovo e dilettevole, che fecondo
soggetto ulteriori ricerche; codesti moti convulsivi e scosse, siccome pure le sensazioni
di più o men vivo sapore sulla lingua (sapore tirante all'acido, o all'alcalino secondo
che questo o quello di due metalli diversi, per esempio Stagno e Argento, o meglio Zinco e
Argento, che si toccano e formano parte del circolo, è rivolto verso l'apice di essa
lingua), quelle di momentaneo fulgore negli occhi, di bruciore ne' bordi delle palpebre,
nelle piaghe, ec., che ha ottenuto in seguito con somiglianti artifici, cioè colla
combinazione pure di metalli dissimili, il mio compatriota Volta, aggiugnendo queste, e
tante altre scoperte a quelle del Professore di Bologna; tali moti, dico, e sensazioni,
tali sorprendentissimi fenomeni, sono indubitatamente occasionati dal fluido elettrico
messo in moto, che invade e stimola quelle fibre sensibili ed irritabili, effetti sono
immediati o mediati di una vera Elettricità; e non meritano neppur attenzione le
opinioni di coloro, che vanno ideando, e mettono in scena altro fluido diverso
dall'elettrico, o modificano questo in guisa, che non è più lo stesso, non è più il
comune genuino fluido elettrico, o tentano altrimenti di spiegare gli anzidetti fenomeni,
ed altri analoghi con principi puramente chimici, ec.
Ma credete voi, mio caro Aldini, credete anche in oggi di buona fede,
che sia questa un'Elettricità animale in senso vero e proprio, cioè originaria e
attiva degli organi, mossa internamente dalle stesse forze vitali, come ha preteso già
Galvani, ed altri con lui, e il medesimo si sforza pur ancora di sostenere nell'ultima sua
Opera pubblicata mesi sono ? Io per me credo, e tengo costantemente, che sia anzi una Elettricità
meramente artificiale, ed estrinseca, mossa cioè dal contatto mutuo dei
conduttori, onde vien formato il circolo, i quali sieno diversi tra loro, o
sostanzialmente, o per qualche accidentale differenza: come dalle sue sperienze in mille
modi variate è stato indotto a sospettare fin dapprincipio, ed a credere e sostenere in
progresso con ogni maniera di argomenti il sullodato Volta; e come, venendo con lui,
tengono oggi giorno la più parte de' Fisici, massime oltramontani: anzi m'avanzo a dirvi,
che la cosa è ormai portata a tal grado di evidenza, che non soffre più contrasto quasi
da nessuno; e che le obbiezioni, che move il vostro Galvani in questa recente sua opera,
sono state già tutte prevenute, e sciolte in guisa, che non hanno più neppure quella
forza apparente, che potè per avventura imporne a taluno.
I metalli adunque, e gli altri corpi che chiamansi conduttori, o
deferenti, perchè sendo del tutto permeabili al fluido elettrico, il lasciano, qualor
trovisi altronde sbilanciato e mosso, liberamente passare e trascorrere per la loro
sostanza, e servono così a ricondurlo all'equilibrio, ec.; questi corpi ha scoperto il
nostro Volta, che posseggono altresì la virtù da niuno prima sospettata in essi, virtù
veramente maravigliosa, d'incitare esso fluido elettrico, toglierlo all'equilibrio e al
riposo in cui trovisi, smoverlo, impellerlo, col semplice venire a mutuo contatto due di
essi di specie diversa. Sono pertanto codesti conduttori dissimili (massime i
metallici) i veri moventi di quell'elettricità, che giuoca nelle
accennate sperienze del Galvanismo; dessi sono, che eccitano, mercè il loro
combaciamento, la corrente elettrica per tutto il circolo o catena continua di
comunicazione; la qual corrente incontrando sul suo passaggio que' tali nervi e muscoli
irritabili, che fan parte ossia anello di tal catena, ne li stimola e scuote conformemente
alla loro indole eccitabile, onde le rispettive sensazioni, e moti muscolari. Insomma
codesti organi animali sono, relativamente alla mossa del fluido elettrico, non
già attivi, come sostiene Galvani, ma meramente passivi: e sono al contrario
attivi, volerlo o non volerlo, i conduttori dissimili, massime i metallici; ai
quali il Volta dà a proposito e a tutta ragione il nome di eccitatori, o motori.
Si dice dissimili: perchè, acciò i conduttori la facciano a un
tempo anche da motori nel mutuo loro contatto, vogliono essere effettivamente diversi; sia
la differenza grande, e sostanziale, sia accidentale e picciola, limitata alla sola
superficie, o a pochi punti del contatto: come ha provato esso Volta con molte sperienze
riportate nelle diverse sue Memorie sopra tal soggetto. E si dice massime metallici: perchè,
come i metalli (comprendendovi molte miniere, e piriti, e i carboni) sono conduttori per
eccellenza, così sono anche motori i più insigni ed efficaci, sempre inteso ove
si tocchino due tra loro diversi, e tanto meglio, quanto più sono diversi: talchè, come
parlando di conduttori, e non accennando altro, si soleva già intendere
comunemente i metalli, senza però escludere affatto gli altri deferenti men buoni; così
parimenti parlando dei motori, voglionsi intendere specialmente, non però
esclusivamente, i metalli: e il Volta medesimo, anche allorquando parve limitarsi a
questi, non escluse assolutamente gli altri; anzi si spiegò fin dapprincipio in qualche
suo scritto (specialmente in una lunga lettera al cel. Fisico Olandese Dr. Van Marum, e in
un'altra all'Ab. Tommaselli di Verona, scritte ambedue nell'estate del 1792), che
inclinava ad attribuire la stessa virtù d'incitare e smovere il fluido elettrico, ad
attribuire cotale virtù e forza nuovamente da lui scoperta nei metalli, anche ai
conduttori non metallici, a tutti insomma i deferenti umidi, avvegnachè in grado molto
minore. E questo poi è ciò, che comprovò alcuni anni dopo con nuove serie di sperienze,
e mise in più chiaro lume particolarmente nella sua terza Lettera all'Ab. Vassalli
Professore di Torino, scritta in Ottobre del 1795, e pubblicata al principio del 1796
negli Annali di Chimica ec. di Brugnatelli, e più ampiamente ancora in altre
lettere, che formano una lunga dissertazione, al Prof. Gren di Halla, scritta in Agosto
del 1796, e pubblicata in detti Annali nel corso dell'anno 1797.
Non serve dunque più obbiettare a Volta, come fa nuovamente Galvani,
le sperienze, in cui si ottengono nella rana preparata a dovere i moti spasmodici, le
convulsioni e scosse più o men violente, o con un solo ed unico metallo, od anche senza
metallo alcuno, o facendo arco conduttore con sole parti animali, coi soli nervi e muscoli
di essa rana, ec. Tutte queste obbiezioni cadono interamente, e non doveano più mettersi
in campo, dopochè il Volta avea ampiamente dimostrato e pubblicato (nelle succitate sue
Lettere), che anche i conduttori fluidi, o contenenti qualche umore, ch'ei chiama in
generale conduttori di 2a classe, che anche tali conduttori imperfetti,
ove sieno diversi di specie, agiscono diversamente sul fluido elettrico, sia combaciando i
metalli, o conduttori di 1.a classe, sia combaciandosi tra loro; tantochè
basta a smovere, e mettere in corrente esso fluido obbedientissimo ad ogni forza ed
impulso, basta a ciò, o che un metallo qualunque compiendo il circolo tocchi da una parte
un conduttore umido, e dall'altra un altro conduttore parimenti umido, ma differente dal
primo; o che il circolo compia anche senza metallo alcuno, senza verun conduttore di 1.a
classe, intervenendo però tre conduttori umidi, ossia di 2.a classe, tutti
tre diversi.
Intorno a che, specialmente riguardo a queste, e molte altre
combinazioni di conduttori, o a dir meglio motori d'ambe le classi variamente intrecciati,
osservate, amico attentamente, e fate osservare al vostro Galvani le 20 figure, o tipi,
con cui ha il Volta corredata la sopracitata sua Memoria al Prof. Gren, esprimenti i casi,
ossia le combinazioni, in cui devono succedere, e le combinazioni in cui non devono
succedere le scosse o moti muscolari, le sensazioni di sapore, ec. Questi tipi parlano
all'occhio; e le chiare spiegazioni date dal Volta dietro ai suoi principj, e il puntuale
accordo dei risultati di tante e sì variate sperienze con questi principj, e l'estrema
difficoltà, anzi impossibilità di spiegare pur tollerabilmente i risultati medesimi con
qualsiasi altra ipotesi, pongono tali principj e spiegazioni nella maggiore evidenza: come
vien ora dalla massima parte de' Fisici riconosciuto, e come dichiara fra gli altri il
sullodato Gren; il quale ha pubblicata l'istessa Dissertazione Voltiana coi mentovati
tipi, ossia figure, nel suo Giornale di Fisica in lingua tedesca per il 1.o
Trimestre dell'anno scorso, e in seguito ne' suoi Elementi di Fisica parimenti
tedeschi un estratto della medesima dissertazione, con un bel Saggio ragionato sul
Galvanismo, e sulle diverse opinioni intorno a tal soggetto, nel quale Saggio, ossia
transunto che forma un intiero Articolo, decide la questione intieramente e
perentoriamente a favore del Volta.
Vi confesso pertanto, che mi ha molto sorpreso, e quasi scandalizzato
la sicurezza con cui Galvani, a fronte di tutto ciò, sostiene ancora la sua prima
opinione affatto inconciliabile, e contrappone sul bel principio della recente sua Opera
(p. 3, della 1.a Memoria) alcune proposizioni ed altrettante del Volta, ne'
seguenti termini: - " Egli vuol la elettricità la stessa, che la comune a tutti i
corpi ; io particolare e propria dell'animale : egli pone la causa dello sbilancio
negli artifizi, che si adoprano, e segnatamente nella differenza dei metalli ; io nella
macchina animale ; egli stabilisce tal causa accidentale, ed estrinseca ; io naturale ed
interna: egli insomma tutto attribuisce ai metalli, nulla all'animale; io tutto a questo,
nulla a quelli, ove si consideri il solo sbilancio ".- Or questo insomma,
questo negare ai metalli qualsisia virtù o potere di sbilanciare il fluido elettrico, è
ciò che mi ha ferito, contraddicendo, non solo a tanti argomenti e prove moltiplicate dal
Volta sul soggetto del Galvanismo, ma a fatti ben anche, e sperienze dirette,
indipendentemente dal Galvanismo; colle quali il medesimo avea già mostrato che il
semplice combaciamento di due metalli diversi, e. g. Stagno e Argento, produce un notabile
sbilancio di fluido elettrico, una vera elettricità positiva, ossia in più
nell'uno, negativa ossia in meno nell'altro, elettricità valevole a dar
segni, non che ai sensibilissimi clettroscopi animali, quali sono gli organi e membri
della rana preparata, ec., ma agli elettrometri comuni ben anche, che sieno
abbastanza sensibili, a quello cioè di Bennet a listerelle di foglietta d'oro, e ai suoi
a paglie.
Queste sperienze fuori del Galvanismo, nelle quali cioè non entra
alcun corpo od organo animale, e si adoprano soli metalli, le facea già il Volta verso
l'estate del 1796 e mostrolle a me, ed a molti intelligenti, fra' quali ai valenti Fisici
Francesi Berthollet e Monge nel susseguente autunno, dopo che ne avea fatto parte ad altri
suoi corrispondenti, segnatamente a Gren nelle già mentovate lettere scrittegli in
Agosto, le quali poi comparvero pubblicate al principio del 1797, nel Giornale di
Fisica di esso Gren, come si è già detto, e non molto dopo negli Annali di
Chimica di Brugnatelli, che si stampano in Pavia.
Son persuaso, che Galvani ignorava tali sperienze affatto decisive,
quando pubblicò la sua ultima Opera poco dopo la metà dello stesso anno 1797: nè io
voglio fargli carico di questo. Ma ignorava egli ancora ciò che il Volta aveva esposto, e
lungamente ragionato nella sua 3.a Lettera all'abate Vassalli, pubblicata
nell'istesso Giornale Pavese al principio del 1796. Pare veramente, che lo ignorasse,
mentre s'attacca a combattere una spiegazione, che esso Volta avea data nella Lettera 2.a,
pubblicata due anni prima nell'istessa opera periodica, delle convulsioni che si eccitano
in una rana preparata, i di cui nervi ischiatici pendenti si adducano al contatto delle
nude carni delle coscie, e di altre simili sperienze, in cui non s'adoprano metalli, eppur
si ottengono le convulsioni, ricorrendo cioè in tali casi ad uno stimolo prodotto da urto
meccanico, ec.: s'attacca, dico, Galvani di proposito a combattere tale spiegazione
azzardata allora dal Volta, e in vero poco plausibile, la quale, dalla maniera con cui
venne avanzata può anche dirsi che fosse semplicemente un sospetto; e nulla accenna, che
il medesimo l'avesse poi abbandonata, e sostituitavi altra spiegazione più soddisfacente
e analoga ai fenomeni di questo genere, qual è che anche pel combaciamento tra loro di
conduttori non metallici, di conduttori umidi, o di 2.a classe, ove sian questi
dissimili, vien incitato, e messo in moto il fluido elettrico; che anch'essi in una parola
i conduttori umidi, sono, come i metalli, eccitatori o motori, sebbene in
grado molto minore, e affatto debole, ec. Questa cosa, che forma il principale soggetto di
detta Lettera 3.a al Vassalli, viene ancora più sviluppata dal Volta nelle
altre succitate lettere a Gren, ove pone sott'occhio tralle figure ossia tipi, di cui si
è già parlato, anche quello rappresentante la combinazione di tre conduttori umidi
dissimili, ec.
Non accade dunque più, torno a dire, obbiettargli le sperienze, in cui
si ottengono nella rana compitamente preparata le convulsioni, sia con un solo ed unico
metallo interposto a parti animali, o ad altri conduttori umidi dissimili, sia anche senza
metallo alcuno, facendo cioè arco di comunicazione e compiendo il circolo con soli
conduttori umidi o di 2.a classe fra loro diversi, con sole sostanze
animali. Non accade moltiplicare e variare somiglianti sperienze, e menarne rumore,
predicandole, siccome esenti da ogni sospetto di elettricità artificiale ed estrinseca,
così favorevoli e decisive per l'elettricità animale propria ed interna. Siffatte
obbiezioni sono già prevenute, e abbastanza distrutte da Volta; e le sue spiegazioni
fondate sempre sopra il medesimo generale principio, della facoltà cioè che hanno i conduttori
dissimili non solo di 1.a ma anche di 2.a classe,
d'incitare e mettere in corso il fluido elettrico, soddisfano a tutti gl'indicati casi, e
combinazioni .
Potrebbe rimanere solamente qualche difficoltà per quelle tralle
sperienze obbiettate da Galvani, e suoi pochi seguaci, in cui non compare che vi sia
alcuna differenza ne' conduttori umidi, o nelle parti animali stesse, che si riducono a
mutuo contatto, affrontandosi e. g. muscolo con muscolo, nervo con nervo, ec.: e ciò
nondimeno han luogo le convulsioni. Ma svanisce anche questa difficoltà (e restano così
tolte tutte), se si riflette, che non si ricerca, come ha provato in cento maniere il
Volta, che una picciolissima differenza, in qualche punto della superficie, una differenza
anche impercettibile neconduttori portati al mutuo contatto, per incitare e muovere
il fluido elettrico, tanto da scuotere una rana preparata di tutto punto, ed eccitabile al
sommo. Così è: siccome basta, qualora adoprinsi o due pezzi dell' istesso metallo,
dellistesso argento, dellistesso stagno, dellistesso zinco, od anche un
sol pezzo, interponendolo a conduttori umidi quali essi sieno, basta sovente che una delle
estremità abbia diversa tempera, diversa lucentezza, oppur che sia leggermente sporca, o
velata da qualche cosa di eterogeneo (basta e. g. averla fregata alquanto contro un tavolo
di legno, o di pietra, contro una pelle, contro labito che si ha indosso, contro un
metallo diverso, ec.) e che l'altra estremità non lo sia, o non egualmente; con che quel
tal metallo, allorchè viene a compiere il circolo, trovasi effettivamente frapposto a due
conduttori umidi o di 2.a classe dissimili; così pure trattandosi di
conduttori tutti di questa 2.a classe, ossia umidi, basta talvolta, nelle
circostanze cioè di una somma eccitabilità della rana preparata nel miglior modo, basta
una leggier differenza fra tai conduttori, una differenza poco o nulla rimarcabile. Non
così se la rana non è compitamente, e di fresco preparata, e in sommo grado eccitabile:
in tal caso vi vuole uneterogeneità più marcata ne' conduttori umidi, che prendono
di mezzo il conduttore metallico omogeneo; e nel caso, che non entri alcun metallo, richiedesi
assolutamente che la rana sia preparata di tutto punto, e inoltre bisogna far toccare ai
muscoli del dorso, o meglio ai nudi nervi ischiatici, non già qualunque parte della
gamba, non le carnose, e molli, ma bene, come avverte il Volta (nelle cit. lettere a
Vassalli e a Gren), quella parte bianca e tendinosa, in cui termina il muscolo
gastrocnemio. Che se la rana preparata è ancor meno eccitabile, però in grado tuttavia
più che mediocre, non basta neppure far toccare ai nervi ischiatici, o ai muscoli dorsali
cotal parte tendinosa della gamba; ma vi vuole al dippiù, che qualche umore viscido, o
salino s'interponga ove tali parti si adducono al contatto, che l'una o l'altra cioè, od
ambedue sieno imbrattate di sangue, o s'intridano a bella posta di scialiva, d'orina, d'acqua
salata, di sapone stemperato, o meglio dun forte liquor alcalino.
Ecco pertanto quanto può l'eterogeneità anche dei soli conduttori
umidi, o di 2.a classe; e come gli effetti corrispondono giustamente ai gradi
di tale eterogeneità, voglio dire son maggiori dove questa appar maggiore, ec.. Or dunque
anche quando col venir a combaciarsi o muscolo con muscolo, o nervo con nervo, non vi si
scorge notabile eterogeneità al luogo di tal combaciamento, se avvenga pure (il che a dir
vero avviene di raro), che la rana preparata nel miglior modo si scuota, in tal caso oltre
al riconoscere in quegli organi una somma, e più che ordinaria eccitabilità, dobbiamo
altresì presumere, che vi abbia pure qualche eterogeneità, qualche differenza, se non
sostanziale, accidentale almeno, tralle parti addotte al contatto, o tralle altre che
compongono il circolo, qualche differenza che basti ad incitare e movere alcun poco il
fluido elettrico, a determinare una picciola corrente, e produrre con ciò l'osservato
effetto delle contrazioni muscolari: contrazioni, che sì di leggieri si eccitano in
cotali rane sensibilissime e preparate in tal guisa, col più picciolo stimolo,
segnatamente collo stimolo elettrico; come mostrano altre sperienze colle boccie di
Leyden, e coi conduttori elettrizzati al modo ordinario, bastando all'uopo le più deboli
cariche, insensibili cioè al più delicato elettrometro: dobbiam, dico, presumerla in un
luogo o nell'altro del circolo, in questo o quel contatto, una qualche differenza od
eterogeneità, ancorchè non compaja manifesta. E chi potrà sostenere, che nulla affatto
v'intervenga di eterogeneo? Che vi si trovi in tutti i luoghi di accozzamento o giuntura
dei pezzi componenti il circolo una perfetta omogeneità delle superficie combaciantisi ?
Che non differiscano il minimo che glintegumenti di uno da quelli dell'altro nervo,
o muscolo, ne punti che si affacciano, e vengono al contatto? Che non siano intrisi,
e neppure leggermente spalmati da umore alquanto diverso, ec.? Certamente è meno
supponibile una perfetta omogeneità, quale ci vorrebbe per dar forza allargomento
dei Galvaniani, che una qualche eterogeneità più o meno marcata, od anche inosservabile,
che pure basta, come si è veduto, per la causa del Volta.
Vi ho già fatto osservare (ed è cosa che merita una particolar
attenzione), che se i conduttori umidi, ossia di 2.a classe, sono
anchessi motori, solchè s'incontrino di specie o qualità diversi nelle
superficie o punti con cui vengono a toccarsi l'un l'altro, come con mille prove ha
dimostrato il tante volte nominato Professore di Pavia; non lo sono però a giudizio
del medesimo, e a tenore di evidenti sperienze, al segno che lo sono i conduttori
metallici, ossia di 1.a classe, ma di gran lunga meno. Ne è una prova il
vedere, che senza metalli, con soli cioè conduttori umidi, o di 2.a classe,
anche scegliendo i più attivi di questa classe, fra i quali è l'acqua fortemente salata,
il sapone stemperato, la lisciva, e soprattutto l'olio di tartaro, ossia potassa liquida,
scegliendo, dico, qualsisia di questi e contrapponendolo all'acqua semplice, od a
corpi imbevuti d'umore poco o nulla dissimile dall'acqua, non si arriva mai a scuotere una
rana, se questa non è trucidata e tagliata di fresco, e preparata compitamente, in guisa
cioè che il nervo sporga dal muscolo, e mostrisi spogliato e nudo tutt'intorno. Assicura
il Volta, e potrete voi pure accertarvi, che senza tal preparazione, nè in una gamba, o
membro qualunque, nè in una rana scorticata e sventrata soltanto, molto meno in una
intiera, riesce di poter eccitare le convulsioni col mezzo di compiere il circolo
deferente, se in tal circolo non entrino o due conduttori di 1.a classe
abbastanza diversi fra loro (come argento, rame, od ottone, contro piombo, o stagno;
ferro, stagno contro zinco; è meglio poi quest'ultimo contro alcuno di que' primi), oppur
anche un sol conduttore di 1.a classe, un sol metallo, frapposto però a due di
2.a, diversi questi un dall'altro, e diversi al maggior segno (come stagno
interposto a dell'acqua, od altro corpo imbevuto di umor acqueo da una parte, e un forte
liquor alcalino dall'altra; ferro tra acqua ed ossinitroso; argento tra acqua, e solfuro
in liquore). Che se non entra alcun metallo, se i conduttori sono tutti di 2.a classe,
non si ottiene mai nulla per quanto diversi sieno un dall'altro, se non coll'ultima
perfetta preparazione, liberato cioè il nervo nel modo già detto e soltanto ove le parti
preparate così di tutto punto godano di un'insigne eccitabilità.
Del resto quanto e come influisca una tal preparazione, lo ha molto
bene dimostrato il Volta medesimo. Ci fa egli vedere, che ove con metalli meno diversi dei
sopramentovati, (ossia meno distanti nella colonna o scala da lui costrutta dietro un gran
numero di sperienze, ed esposta singolarmente nelle lettere al Vassalli, già più volte
citate, con oro p. e. contro argento, con argento contro rame od ottone, con ottone contro
ferro, con piombo contro stagno, non riesce di scuotere nè la rana intiera, nè una di
lei gamba recisa, nè un semplice muscolo; riesce poi a meraviglia in tutti questi, quando
sia messo a nudo, e reso libero e sporgente il rispettivo nervo, e questo si adatti
convenientemente nel circolo. Così pure non riesce, ove manchi tal preparazione, con
conduttori umidi meno diversi dei sopra indicati, fra i quali venga interposto un metallo
solo, qualunque ei sia, interponendo e. g. o zinco, o stagno, o ferro, od ottone, od
argento, tra acqua ed un succo vegetabile, acqua e scialiva, sangue, orina, muco, chiara
d'uovo, colla liquida. Ma se con tali conduttori umidi non abbastanza dissimili, a
quali frappongasi un metallo solo non riesce, come ora si è detto, di scuotere i muscoli
e membri della rana, che non sieno nell'indicato modo preparati, riesce benissimo quando
lo sieno a dovere: e ciò per la ragione, che così preparati, in guisa cioè che tutta la
corrente elettrica, qualunque sia, debba ristringersi, e tragittare pel nervo, si risente
questo molto più facilmente; com'è facile a comprendersi, e come si manifesta anche alla
prova delle scariche elettriche ordinarie; bastando e. g. in tali circostanze di compita
preparazione delle parti, ad eccitare la forza nervea, e quindi le contrazioni muscolari,
bastando, dico, giusta le sperienze di Volta, la debolissima carica di una boccetta di
Leyden picciolissima, carica non sensibile ai comuni elettrometri, neppure al sì delicato
elettroscopio di Bennet, una carica che non arriva per avventura a 1/10
di quella, che potrebbe far divergere di 1. linea le fogliette d'oro di esso
elettroscopio; laddove senza tal preparazione, che metta allo scoperto, e libero
tutt'intorno il nervo, la carica della boccetta per produrre l'istesso effetto delle
convulsioni, vuol essere più di 10, o anche più di 16 volte maggiore, ec..
Come però anche non preparata la rana, ma trucidata soltanto, si
scuote violentemente, disposto e compito il circolo conduttore, nel quale trovinsi o due
conduttori di 1.a classe, due metalli, abbastanza diversi a mutuo
contatto, od anche un solo di questi, interposto però a due conduttori di 2.a
classe assai diversi fra loro, conforme si è detto poco sopra e conforme prescrive il
nostro Volta; non dee più far meraviglia, che sventrato lanimaletto, e messi in
parte allo scoperto i nervi ischiatici, sicchè debba passare per questi più raccolta la
corrente elettrica, basti a produrre le stesse convulsioni una minore differenza tra
quelli o questi conduttori, o a meglio dire motori di elettricità; che a misura
che vien portata più avanti la preparazione, basti una sempre minore differenza finchè
compita tal preparazione, snudati cioè tutt'intorno i detti nervi, una differenza
picciolissima, anche de' soli conduttori di 2.a classe, e talvolta
impercettibile, basti ancora, segnatamente ove sincontri negli organi così
preparati una somma eccitabilità. |