BIOGRAFIA

Volta dimostra la presenza di una tensione di contatto e realizza la Pila


Nell'agosto del 1796 Volta riferisce al professore Gren di Halla che, sebbene la tensione ai capi di una coppia di metalli sia molto piccola, mediante l'ausilio di qualche apparato, è riuscito a trarne dei segni sensibili. Infine, riesce a misurare i segni elettrometrici, cioè la tensione ai capi di una coppia di metalli, mediante il suo elettrometro condensatore.

Sul finire del 1799 Volta compie il passo decisivo: moltiplicando le coppie dei due metalli e interponendo fra di esse un conduttore della seconda classe, ottiene di moltiplicare la tensione e realizza la pila. Tale apparato è in grado di fornire continue scosse, se toccato ripetutamente negli estremi, oppure un incessante moto del fluido elettrico, se si mantiene (anche mediante una persona) il circuito chiuso. Volta realizza la pila in due versioni, a corona di tazze ed a colonna, entrambe basate su coppie di elementi argento-zinco, separate da un conduttore umido.


Pile a tazza e a colonna (dalla lettera a Sir Banks)

Riguardo all'interpretazione del funzionamento, Volta, continua a prediligere il contatto bimetallico come il più efficace motore di elettricità e interpreta l'interposto conduttore umido come il mezzo che, al sommarsi delle coppie bimetalliche, permette il sommarsi delle tensioni. Scarterà quindi le interpretazioni di natura chimica.