BIOGRAFIA
Nuovi esperimenti e la reazione di Volta

Nel 1794 i galvaniani producono nuove evidenze a favore dell'elettricità animale. Essi mostrano infatti che le contrazioni possono avvenire anche ponendo semplicemente in contatto i nervi crurali con i muscoli delle zampe delle rane. In quell'anno viene pubblicato il Trattato dell'uso e dell'attività dell'arco conduttore nelle contrazioni dei muscoli, probabimente opera di Galvani stesso oppure del nipote Aldini.

Anche se questi fatti sembrano a favore della vittoria di Galvani, Volta riesce a reinterpretarli, formulando l'ipotesi che anche i conduttori di seconda classe possano essere dei generatori di elettricità.
Esse (esperienze) mostrano soltanto, che sono io andato troppo innanzi asserendo, che non si potrebbe mai coll'applicazione di soli conduttori umidi, senza l'intervento cioè di alcun metallo eccitare le convulsioni nelle rane.[ ...]. E' la diversità de' conduttori che è necessaria, indipendentemente se essi siano metalli o conduttori umidi.
Nel 1794 egli generalizza il principio del contatto. Affermando che anche i conduttori della seconda classe possiedono un certa forza motrice dell'elettricità, propone un secondo tipo di circolo chiuso: due conduttori umidi diversi a contatto fra loro che racchiudono un conduttore metallico.

Nel 1795 infine Volta afferma esplicitamente che, sebbene gli effetti siano molto deboli, si possono formare circoli chiusi costituiti da soli tre corpi di seconda classe e formula la possibilità di giungere a un principio generalissimo, cioè che il fluido elettrico è messo in giro ogni qualvolta e in qualunque maniera formisi un non interrotto circolo di tre conduttori diversi: Va ricordato, tuttavia, che Volta rimane convinto che l'azione elettromotrice è molto maggiore nel contatto immediato di due metalli e che è quindi da preferire che anche in un circolo di molti conduttori ci sia almeno un contatto del primo tipo.

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