Il contesto istituzionale

Arti liberali: il trivio e il quadrivio

Da Severino Boezio (480-524) deriva il termine "quadrivium" per indicare la "strada quadruplice" per insegnare/imparare le scienze: aritmetica, geometria, musica e astronomia. Per indicare le discipline non matematiche fu poi coniato il nome "trivium": grammatica, logica e retorica. Dai tempi di Cassiodoro e Isidoro di Siviglia, le sette discipline tutte insieme furono definite "arti liberali", e per un lungo periodo fu affidato a queste il tentativo di tramandare alle nuove generazioni l'eredità della cultura greco-romana. Fino al XVIII secolo furono alla base delle Facoltà filosofiche, che costituivano corsi propedeutici alle Facoltà professionali dell'Università: Diritto, Medicina, Teologia.

Rinnovamento nel trivio e nascita delle scienze baconiane
La classica educazione liberale cominciò a scontrarsi con alcuni dei risultati che la complessa serie di eventi che va sotto il nome di "rivoluzione scientifica", portò con sé. Non soltanto alcune delle scienze classiche del trivio si avviarono a una modificazione concettuale di base, ma emersero nuovi campi di ricerca sperimentale: elettricità, magnetismo, termologia, chimica e alcuni aspetti dell'ottica. Queste discipline, definite come "physica particularis" nella terminologia aristotelica del tempo, fisica sperimentale nei corsi universitari e scienze baconiane dallo storico della scienza Thomas Kuhn, divennero parte dei programmi universitari nel XVIII secolo. All'inizio esse furono sottoposte ad un processo di professionalizzazione e quantificazione e poi ad uno di matematizzazione all'inizio del XIX secolo.

Professionalizzazione e quantificazione delle scienze baconiane: Bologna e Pavia
Già nel 1737 l'Università di Bologna istituì cattedre di chimica e fisica sperimentale, ma furono le riforme dell'Università di Pavia, un risultato della politica illuminata di Maria Teresa e Giuseppe II D'Austria, a giocare un ruolo primario nella professionalizzazione delle "scienze baconiane" nella seconda parte del secolo. In pochi anni l'Università di Pavia assegnò cattedre a scienziati esperti nei nuovi campi (Volta, Spallanzani, Scopoli, Scarpa ed altri), costruì laboratori e gabinetti scientifici e divenne uno dei migliori centri europei di ricerca.
In tutta Europa si svilupparono sperimentazione e quantificazione nei nuovi campi di ricerca, in accordo con la dominante cultura dell'illuminismo. Furono costruiti nuovi strumenti e formulate nuove leggi. Nel campo dell'elettricità furono famosi gli strumenti e le leggi di Volta e di Coulomb.

Matematizzazione delle scienze baconiane
In Francia, nella scuola militare di Mezières, dopo la metà del secolo, Bossut cominciò a preparare ingegneri con una profonda conoscenza della matematica. Tra gli studenti del tempo troviamo Coulomb, Lazare Carnot, Monge.
Gli ultimi due nel 1795, durante la rivoluzione, furono tra i fondatori dell'Ecole Polytechnique di Parigi. L'influenza delle ricerche e degli insegnamenti della scuola fu impareggiabile. Qui ebbe luogo quella matematizzazione delle scienze baconiane (applicazione ai nuovi domini sperimentali delle tecniche matematiche sviluppate per le scienze classiche, specialmente la teoria del potenziale) che consacrò all'inizio dell'Ottocento la Francia come la nazione all'avanguardia nelle conoscenze scientifiche.
Un ruolo fondamentale fu giocato dal programma di ricerca di Laplace, sviluppato nella cosiddetta Societè de l'Arcueil.

La nascita della Facoltà di Scienze all'Università di Pavia
Con la dominazione francese (1796-1814) l'organizzazione dell'Università di Pavia fu sottoposta a un importante cambiamento. Possiamo vedere dall'orario generale del 1808 (tutto incluso in una sola pagina) che le tre Facoltà professionali sono ora: Scienze, Medicina e Diritto. La Facoltà Teologica fu soppressa e quella di Filosofia (arti) in gran parte trasferita ai Licei. Le scienze, incluse quelle baconiane, acquisivano dignità autonoma nella specifica facoltà (fino ad allora Volta doveva insegnare agli studenti di medicina), ma uscivano dalla facoltà culturale propedeutica, quella delle arti. Sotto un certo aspetto le arti liberali furono nuovamente divise e il trivio doveva mantenere una preminenza culturale.
Si può ricordare che nel 1778 fu istituita una seconda cattedra di fisica appositamente per Volta: egli ottenne la cattedra di Fisica Sperimentale e a Barletti venne assegnata quella di Fisica Generale.