Il Gabinetto di Fisica dell’Università

Il Gabinetto di Fisica dell’Università, recentemente restaurato e aperto al pubblico, ospita gli strumenti raccolti dai successori di Alessandro Volta nella cattedra di Fisica dell’ateneo pavese. Si tratta di una collezione estremamente ricca (circa 600 strumenti, alcuni dei quali pezzi unici al mondo), a dimostrazione di come le attività di ricerca e di didattica in fisica sperimentale rimasero intense anche dopo la morte del fisico comasco. In particolare, Giuseppe Belli, che diresse il Gabinetto intorno alla metà del XIX secolo, arricchì notevolmente la collezione, anche con diversi apparecchi di sua invenzione. Tra questi, possiamo oggi ammirare il generatore elettrostatico ad induzione (che lui chiamò "ad attuazione"), un motore magneto-elettrico, un elettrometro di Bohnenberger da lui modificato e il suo famoso duplicatore, ancora citato nella penultima edizione dell’Enciclopedia Britannica: nato come dispositivo in grado di moltiplicare debolissime cariche elettriche, venne usato poi come un vero e proprio generatore elettrostatico. La dimensione della collezione già all’epoca del Belli era notevole e venne ulteriormente ampliata dal suo successore, Giovanni Cantoni e dagli altri scienziati che a lui seguirono. Oggi, nella sala del Gabinetto, possiamo ammirare una grande quantità di strumenti, quasi tutti risalenti al XIX secolo. Essi sono divisi in sezioni: elettrologia (la più consistente), ottica, pneumatica, termologia, meccanica, geodesia. Possiamo qui ricordare, oltre ai già citati strumenti del Belli, varie macchine elettrostatiche (per esempio, macchine di Bertsch, di Holtz, di Voos), strumenti per la misurazione dell’intensità e degli effetti delle correnti (un’amperometro di Thomson, un apparecchio per mostrare l’interazione tra le correnti elettriche, un apparecchio di Foucault per segnalare la presenza di correnti parassite, galvanometri di vari generi), vari strumenti di elettrologia (bobine, reostati, resistenze, condensatori, elettromegneti, elettrometri, tubi per lo studio della conducibilità dei gas) e di ottica (un apparecchio di Silbermann per verificare le leggi di rifrazione e di riflessione, apparecchi per mostrare gli anelli di Newton, cannocchiali, microscopi, polariscopi, spettroscopi, fotometri), una macchina di Atwood, pile termoelettriche e calorimetri, una caldaia di Regnault, igrometri, radiometri e vari strumenti di geodesia (teodoliti, livelle, sestanti). Troviamo infine un’apparecchio per lo studio e la cura delle patologie polmonari di Carlo Forlanini, medico pavese vissuto nella seconda metà del XIX secolo.