Instrumentarium-Vestibolo dell’Aula Scarpa

L’Instrumentarium di Giovanni Alessandro Brambilla è dedicato a Giuseppe II e venne edito dapprima in tedesco, nel 1780, e poi in latino, nel 1782, con qualche lieve modifica esplicativa. Per una miglior efficacia didattica, Brambilla fece anche realizzare dal coltellinaio Malliard o Maliar gli strumenti del suo libro, costituendone raccolte sistematiche, piuttosto simili tra loro, ordinate secondo le operazioni o gruppi di operazioni, e racchiuse in eleganti cassette lignee. Una di tali raccolte venne inviata in Russia, come si legge nella Storia della Chirurgia Austriaca dal 1750 fino al 1800, mentre altri esemplari sono conservati presso Istitut fur Geschichte der Medizin di Vienna e presso l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, e uno è conservato nel vestibolo dell’Aula Scarpa, recentemente restaurata. La scelta di donare un armamentario a Pavia fu dettata dalla decisione di fare della cittadina lombarda una sede privilegiata di ricerca, il “centro de’ studi della nazione”, oltreché per permettere agli studenti di conoscere gli strumenti necessari per affrontare ogni occorrenza operatoria. Esso giunse in dono da Vienna nel 1786 all’Ospedale S. Matteo e poi passò all’Università (1) , suggellando così la sistematica azione imperiale a favore dello studio medico ticinese. Parte integrante e fondamentale dell’organico disegno di riforma degli studi medici , a Pavia, l’armamentario chirurgico è ancor oggi un importante strumento didattico per la storia della medicina, poiché è lo specchio della chirurgia sette-ottocentesca, dei suoi metodi e delle sue tecniche operatorie.


1. Scarpa, in una lettera del 3 maggio 1787, scriveva al chirurgo Giacomo Antonio Perona di “aver ricevuto da Vienna per uso di questa Scuola di chirurgia 36 cassette di strumenti, che formano una delle più belle raccolte di questo genere, sì per la scelta degli strumenti, che per finezza, e precisione del lavoro”. back