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SCOPERTE    
Con gli studi pubblicati subito dopo la messa a punto della reazione nera, il talento di Golgi venne finalmente riconosciuto. All'inizio del 1876 diventava professore straordinario di istologia a Pavia, a maggio veniva promosso ordinario di anatomia a Siena ma dopo pochi mesi preferì tornare a Pavia ordinario sulla cattedra di istologia (e a partire dal 1881 ordinario di patologia generale). A Pavia Golgi organizzò un laboratorio che divenne rapidamente un punto di riferimento della ricerca biologica italiana, un ambiente creativo che si configurò ben presto come una vera "scuola scientifica"(11). Qui lavorarono, tra gli altri, Adelchi Negri il cui nome è legato alle lesioni caratteristiche del cervello infetto dal virus della rabbia, Antonio Carini che scoprirà in Brasile il protozoo Pneumocystis carinii, Emilio Veratti che scoprirà il sistema T legato alle funzioni del reticolo sarcoplasmatico, Carlo Martinotti che legò il suo nome alle cellule ad assone ascendente della corteccia cerebrale, Vittorio Marchi che introdusse il metodo di colorazione della mielina utilizzato negli studi sulle vie nervose, Aldo Perroncito il cui nome è rimasto legato agli studi sulle rigenerazioni del nervo periferico, dopo lesione sperimentale, il norvegese Fridtjof Nansen, uno dei pionieri della teoria del neurone, poi esploratore polare, diplomatico e premio Nobel per la pace, il famoso neurologo olandese Cornelius Ubbo Ariëns Kappers e molti altri. Lo stesso Golgi sviluppò ricerche importanti nel laboratorio, identificando due corpuscoli sensitivi nello spessore dei tendini, gli organi muscolo-tendinei di Golgi (trasduttori di tensione muscolare) e i corpuscoli di Golgi-Mazzoni (sensibili agli stimoli pressori), definendo nuovi particolari nella struttura delle fibre nervose (imbuti cornei di Golgi-Rezzonico), scoprendo che il tubulo distale del rene entra in rapporto con il polo vascolare del corpuscolo di Malpighi (chiarendo così la base anatomica della sede di importanti meccanismi per la regolazione della pressione arteriosa), descrivendo con precisione le fasi istogenetiche del nefrone e dei corpuscoli renali. Inoltre Golgi mantenne, fino alla Prima guerra mondiale, la direzione di un piccolo reparto nell'Ospedale di San Matteo come primario ad honorem, circostanza che gli permise di svolgere osservazioni mediche importanti. Ottimo clinico pubblicò lavori sull'infestazione intestinale da vermi, sulle trasfusioni peritoneali, sulla capacità rigenerativa del tessuto renale. Soprattutto, a partire dalla fine del 1885, sviluppò ricerche clinico-laboratoristiche fondamentali sull'evoluzione del plasmodio malarico della quartana e della terzana nell'eritrocita, descrivendone le successive modificazioni morfologiche (ciclo di Golgi) e stabilendo la relazione esistente tra il periodico accesso febbrile dei pazienti e la "sporulazione" cioè la riproduzione del protozoo (legge di Golgi) (12). Per le sue scoperte malariologiche ottenne nel 1894 l'importante premio internazionale Riberi dall'Accademia di Medicina di Torino e in quello stesso anno anche il premio Rinecker dalla facoltà medica dell'Università di Würzburg per i suoi studi neuroanatomici. Naturalmente questo grande numero di scoperte e l'evidente fama internazionale sottolineata da riconoscimenti e citazioni sulle pubblicazioni di prestigio si riverberava anche nell'ambiente universitario pavese. Così Golgi venne nominato una prima volta rettore dell'Università di Pavia negli anni 1893-96. Durante questo periodo rallentò sensibilmente con la ricerca scientifica. Ma fra il 1897 e il 1898 giunse il momento di un'altra scoperta rivoluzionaria che avrebbe cambiato le concezioni strutturali della cellula.


(11) Mazzarello 2003; Mazzarello et al. 2006
(12) Golgi 1886a; 1886b; Mazzarello 2006
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