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LA NASCITA ED IL PRIMO SVILUPPO DELLA SCUOLA GOLGIANA   


   
La tradizione morfologica pavese


  
 Il doppio binario della formazione scientifica di Camillo Golgi


    La nascita ed il primo sviluppo della scuola golgiana


La scuola golgiana come blocco di potere accademico


La scuola golgiana come blocco di potere intellettuale


   La scuola golgiana come atteggiamento metodologico ed epistemologico


 Principali allievi della scuola golgiana


L'esaurimento della scuola golgiana


Lo sviluppo di quello che all'inizio degli anni Settanta sembrava destinato a diventare un fiorente centro di ricerca in grado di rivaleggiare alla pari con i migliori laboratori europei di patologia sperimentale, dovette subire un brusco arresto. Bizzozero, trovò grandi difficoltà ad ottenere la progressione di carriera cui pareva destinato a Pavia e decise allora di passare, alla fine del 1872, nell'Università di Torino, dove ottenne il posto di professore ordinario di patologia generale. Lo stesso Golgi aveva già lasciato la città lombarda fin dal l°giugno 1872, per andare ad assumere la funzione di medico primario nel Pio Luogo degli incurabili di Abbiategrasso (un ospizio per malati cronici) (30). Comunque, il seme gettato da Bizzozero non andò disperso nonostante la brusca interruzione di una iniziativa scientifica straordinaria, e per certi versi unica, nel panorama accademico italiano dell'epoca.
Ad Abbiategrasso, infatti, come Golgi ricordò:
Educato a lavorare col minimum di mezzi, ricco del fuoco sacro del lavoro scientifico, pure trovandomi in una specie di isolamento scientifico, non ebbi difficoltà a continuare ad occuparmi ancora di ricerche microscopiche nel rudimentale Laboratorio da me organizzato nella cucina del piccolo appartamento che mi era stato assegnato nel Pio Luogo. Ed è da Abbiategrasso che coll' appoggio della mente illuminata dell'eminente medico alienista Serafino Biffi di Milano, presentai all'Istituto Lombardo le prime mie comunicazioni sui risultati che, coi solitari miei studi, andavo ottenendo (31).
Nonostante le difficoltà pratiche e l'isolamento scientifico (interrotto comunque dalle lettere scambiate con Bizzozero e con l'oculista Nicolò Manfredi, assistente alla clinica oftalmoiatrica di Pavia), l'adozione dei metodi istologici nello studio del sistema nervoso si dimostrò una straordinaria opportunità scientifica. Golgi riuscì a continuare tenacemente le sue ricerche e ad emergere rapidamente come autentico virtuoso della ricerca microscopica neurobiologica con studi che avrebbero rivoluzionato le idee correnti sulla struttura del sistema nervoso.
La sua statura scientifica iniziò ad essere riconosciuta negli ambienti accademici con la promozione al posto di professore straordinario di istologia nell'Università di Pavia nell'anno accademico 1875-76. Dopo un rapido passaggio all'Università di Siena sulla cattedra di anatomia, Golgi fece il suo definitivo ritorno a Pavia come professore ordinario di istologia. Gli inizi della carriera accademica furono comunque difficili. Nell'Università lombarda, con la partenza di Bizzozero per l'Università di Torino, tornarono dominanti le posizioni epistemologiche di tipo vitalistico, nettamente contrarie alla patologia cellulare, rappresentate particolarmente da Sangalli, oltre alle mai spente concezioni favorevoli alla generazione spontanea, proprio nel momento in cui Louis Pasteur e John Tyndal ne dimostravano l'inconsistenza. L'anatomo-patologo aveva costituito con Francesco Orsi (professore di clinica medica) e con Antonio Quaglino (preside della facoltà di Medicina e titolare della cattedra di oftalmoiatria e clinica oculistica) un formidabile trio in grado di influenzare fortemente il potere accademico in senso decisamente sfavorevole a Golgi e a quei giovani e meno giovani dalle idee mediche troppo `rivoluzionarie'. Rispetto a Bizzozero, comunque, Golgi dava forse la sensazione di essere più malleabile perché il suo comportamento appariva meno sicuro e determinato. In realtà, nonostante le apparenze, aveva una grande forza di volontà, un carattere duro e sicuro e una grande consapevolezza del suo valore. Lentamente riuscì così a ritagliarsi degli spazi per il Gabinetto di istologia nel palazzo dell'Orto botanico (32). Inizialmente gli venne assegnato "uno stanzone unico, una specie di granaio nell'Orto botanico", poi due anni dopo "ebbe tre camere al primo piano dello stesso Orto botanico ed alcuni anni più tardi un piccolo laboratorio di quattro camere al piano terreno, sempre dell'Orto botanico" (33). Golgi ebbe immediatamente diritto ad un assistente che per più di cinque anni fu Domenico Stefanini, già allievo di Bizzozero. Contemporaneamente iniziarono ad affluire nel laboratorio istologico alcuni allievi frequentatori attirati dalla sua notorietà crescente. Secondo alcune testimonianze il primo fu Battista Grassi (34), poi destinato ad una prestigiosa carriera scientifica in campo zoologico e microbiologico e che per le sue scoperte riceverà la Darwin Medal della Royal Society di Londra.
Nel 1877 fu attivo nel Gabinetto d'istologia Ferruccio Tartuferi (35) poi passato all'oculistica (diventerà professore ordinario in oftalmoiatria e clinica oculistica dapprima a Messina e poi a Bologna) e nel 1879-80 uno studente del terzo anno di medicina, Giulio Rezzonico, autore di uno studio importante sulla struttura delle fibre mieliniche centrali. Attorno alla metà degli anni '80 Golgi aveva oramai dato origine ad una sua "scuola scientifica" che si configurava sia come blocco di potere accademico, sia come luogo in cui apprendere un particolare modo di fare scienza. Un modello di lavoro simile a quanto si andava configurando in molte università tedesche dalle quali il gruppo pavese certamente traeva ispirazione.scienza è storicamente caratterizzata dalla discontinuità spazio-temporale. Discontinuità spaziale perché le conoscenze germinano e si producono soprattutto in luoghi specifici, microambienti che favoriscono le collisioni creative; discontinuità temporale legata a momenti di straordinario sviluppo delle idee e delle scoperte scientifiche che si alternano a momenti di stasi e stagnazione.

(30) Cfr. MAZZARELLO, Un inedito autobiografico di Camillo Golgi, p. 335-336; La struttura nascosta, p. 43-96; 139-141; 142-148 (passim).
(31) MAZZARELLO, Un inedito autobiografico di Camillo Golgi, p. 335.
(32) Il Gabinetto di istologia risulta registrato sotto la direzione di Golgi nell'anno accademico 1875-76. "Annuario della Regia Università di Pavia", anno scolastico 1875-76, Pavia, Bizzoni, 1876, p. 15.
(33) ALDO PERRONCITO, Commemorazione di Camillo Golgi, "Bollettino della Società Medico-Chirurgica di Pavia", n. s., 1 (1926), p. 16.
(34) In proposito cfr. MAZZARELLO, La struttura nascosta, p. 147.
(35) Cfr. "Annuario della Regia Università di Pavia", anno scolastico 1878-79, Pavia, Tipografia Successori Bizzoni, 1878, p. 117.
osciences", 8 (1999), p. 103-214 (raccolta di alcuni contributi sui diversi aspetti dell'attività scientifica di Camillo Golgi).

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